Partendo dalla Stazione Brignole puoi visitare il Cimitero Monumentale di Staglieno che si trova nel cuore della Val Bisagno. Dovrai prendere i mezzi pubblici (linee 12, 13 e 14) alla fermata di Borgo degli Incrociati / via Moresco a pochi passi dall’uscita della metropolitana (da qui puoi anche collegarti con il percorso 8 e proseguire a piedi verso il quartiere di San Fruttuoso).
La Val Bisagno, che prende il nome dal corso d’acqua che dal Passo della Scoffera a confine fra la Val Trebbia e la Valle Scrivia scende al mare nel quartiere genovese della Foce, un tempo era territorio agricolo caratterizzato da orti e terrazzamenti (vai all’approfondimento storico). Con le annessioni amministrative del 1874 i comuni autonomi di Marassi e Staglieno (oggi denominati Bassa Val Bisagno) diventano quartieri urbani in relazione all’inarrestabile espansione della città; lo stesso accade nel 1926 con la creazione della Grande Genova (vai all’approfondimento storico) e l’annessione di Molassana e Struppa (oggi Alta Val Bisagno). Ma la definitiva trasformazione di questi luoghi di campagna avviene nel ventennio fra gli anni ’50 e ‘70, quando gli abitanti della bassa vallata crescono a ritmi esponenziali conseguenza di uno sviluppo urbanistico connotato da una speculazione edilizia senza scrupoli (lo stesso accade nella “sorella” Val Polcevera).
Eppure, fra gli alti palazzi stretti uno all’altro, resistono ancora tracce di un passato che oggi sembra lontanissimo. Due esempi sono la zona dell’antica chiesa di Staglieno e il borgo rurale di San Pantaleo che potrai visitare partendo proprio dal piazzale del cimitero, poche fermate dopo lo stadio Luigi Ferraris (vai all’approfondimento storico sullo stadio di Marassi).
Il Cimitero Monumentale di Staglieno è uno dei più grandi d’Europa. Le sue gallerie monumentali hanno ispirato opere e racconti di artisti e filosofi nel corso dei secoli. Ospita le tombe, fra gli altri, di Giuseppe Mazzini, Michele Novaro, Fabrizio De Andrè e Gilberto Govi (qui puoi prenotare la visita guidata).
Dal piazzale del cimitero puoi iniziare il percorso verso San Pantaleo. Devi imboccare la strada per S. Antonino e dopo poco la creuza prende il nome di via San Pantaleo. Superata la chiesa di S. Antonino (citata per la prima volta nel 1131), la risalita fra le casette del borgo è cruda e poetica, con i bambini che giocano per strada e gli orti coltivati oltre le cancellate. Ma la visione bucolica si frantuma in mille pezzi quando, oltrepassati i binari della ferrovia Genova – Casella, si giunge al cospetto della chiesa sventrata di San Pantaleo che, risalente al 1451, giace dimenticata in questo angolo di mondo.
Ora puoi proseguire per sbucare in via Carso (vedi percorso 7) oppure tornare sui tuoi passi verso il cimitero e raggiungere a piedi il quartiere di San Gottardo imboccando salita alla Chiesa di Staglieno (mal tenuto il primo tratto della creuza) da via delle Gavette e poi salita Chiappa di Struppa seguendo in alcuni tratti il tracciato dell’Acquedotto Storico di Genova. Ti troverai in via Lodi e quindi in via Piacenza e potrai decidere se prendere l’autobus per rientrare verso Brignole, oppure proseguire con i mezzi pubblici verso i quartieri di Molassana e Struppa e oltre sino alla scoperta della Val Trebbia.
[Cimitero di Staglieno, foto di Roberto Manzoli]