Percorso 11: Porto Antico, Pegli

Escursione via mare con il Navebus alla scoperta del quartiere ponentino di Pegli e del parco di Villa Pallavicini

PORTO ANTICO – PEGLI – VILLA PALLAVICINI

A piedi (incluso il Navebus): 3 ore
Mezzi pubblici: linee bus 1, Navebus

Partendo dal Porto Antico puoi visitare Pegli con un percorso via mare grazie al servizio pubblico “Navebus“. Il tragitto in nave (30 min di percorrenza) è un’esperienza unica, affascinante. Genova vista dal mare, lungo la diga foranea che segna il confine della città a sud e protegge dalle onde le banchine dell’immenso porto che con i suoi 22 km di lunghezza è il maggiore scalo industriale e commerciale italiano e fra i più importanti a livello europeo (vai al documentario storico dedicato al Porto di Genova).

Genova Pegli

Sceso al molo di Pegli, sarà l’ottagonale cupola rosa della chiesa di Santa Maria Immacolata a impadronirsi della scena. Percorri il lungomare sino a svoltare a destra in vico Sinope, sopra la tua testa le caratteristiche persiane verdi “alla genovese” aperte ad accogliere la brezza in quello che viene definito “paese delle due primavere” per il suo clima, fra i migliori in tutta la Liguria. Ecco viale Ignazio Pallavicini, alla tua sinistra la stazione FS e l’ingresso alla Villa Durazzo Pallavicini, dietro di te le case disegnate a matita che, come edera, si arrampicano sulla cupola della chiesa. In ogni angolo i bergamotti, nella stagione della maturazione, abbandonano i frutti amari e succosi all’asfalto che non può e non sa apprezzare.

Prima di guadagnare l’ingresso alla Villa Durazzo Pallavicini, fai che sia il piccolo ponte all’interno della stazione sopra il ferroso fiume ad attirare la tua attenzione; là sopra si può attendere la bellezza per lunghi istanti, fra il via vai delle persone… una volta raccolta ti sembrerà di sentirla sussurrare: «… adesso fai che non sia nessun anno, ricomincia da capo».

Pegli, Villa Pallavicini

La Villa si raggiunge percorrendo un lungo viale che si distende fra gli alti palazzi e che scorta i pensieri sino ai piedi della chiesa dei Santi Martino e Benedetto e del Palazzo Pallavicini sede del museo di Archeologia Ligure da cui scendono anonimi i gradini verso il cuore della villa; predisposto al labirinto, lo scopo è perderti.

Il “viale classico” scavalca l’autostrada, con la sottile lingua d’acqua che sgorga dalla fontana e che più ti avvicini con l’orecchio e più è forte il contrasto con gli indemoniati pneumatici. Potrai dar pace all’udito una volta superato l’arco del trionfo, osservando la fitta vegetazione da una piccola finestra in legno nella “casa dell’eremita”, e poi al cospetto dell’incantevole lago con il tempietto di Diana al centro, che i pendenti e nerboruti rami del Cedro del Libano e della Canfora cinese tentano in ogni modo di sfiorare, senza mai riuscirci. La cura approssimativa del luogo, i segni neri dell’umido sui marmi e i rovi che schizzano dalle siepi conferiscono al paesaggio quel sapore affascinante di eden stuprato, violato, come l’urlo liberatorio strozzato in gola o il piacevole amaro in bocca del bastoncino di liquirizia.

Terminata la visita alla villa, se hai ancora la giornata davanti e hai voglia di camminare puoi proseguire alla scoperta della Val Varenna e dei suoi sentieri per il trekking (qui l’approfondimento). Dovrai prendere l’autobus 71 in Via Opisso, raggiungibile dal giardino botanico di Villa Pallavicini percorrendo via della Maona.

[Pegli, foto di Diego Arbore]
[Villa Pallavicini, foto di Daniele Orlandi]

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